Funzione del “Cristo morto”

Venerdì 14 aprile 2017 alle ore 20.30 presso il centro storico di Crevalcore si terrà la funzione del “Cristo morto”.

Come ogni anno, la Pro Loco di Crevalcore si occuperà della fornitura e della predisposizione delle torce frangivento per tutti i “pulècc” posizionati nel centro storico.

Riportiamo da una pubblicazione del Prof. Cassoli del 1983: “Non esiste forse ricorrenza che richiami a Crevalcore tanta folla come la sera del venerdì santo, l’occasione è la processione del Cristo morto che, oltre ad apparir l’evento religioso più importante dell’anno, viene vissuta come una grande festa corale. L’attaccamento dei crevalcoresi a questa tradizione manifesta l’abitudine radicata a scandire il ciclo delle stagioni con un grande rito collettivo e ne suggerisce la notevole antichità […]”

I tempi sono cambiati ma l’attaccamento per questa tradizionale e suggestiva rievocazione è sempre vivo e si manifesta con gesti e momenti ricorrenti.
In passato, il giovedì si preparava nel presbiterio della chiesa un ponteggio rialzato in legno con un piano inclinato per la salita a rappresentare il Calvario con in cima la croce.
Questo oggi avviene montando una struttura ridotta per dimensioni nella chiesa provvisoria predisposta a seguito del terremoto.
Il Cristo con le braccia snodate è al centro di tutto: è la sua “schiodatura” dalla croce il momento liturgico  fondante di tutta la funzione.
Poi ci sono i “rintocchi”con un martello sui chiodi nei momenti della schiodatura e deposizione del Cristo che, un tempo, avvenivano al suono della bàttola (in dialetto bàtla, comunemente storpiata in sgarabàtla; da qui il verbo sgarabattler a significare un armeggiare confuso fra le cose), assunto come sostituto del campanello, non ammesso nel triduo della settimana santa; ora al posto della bàttola si usa un tamburo.
Infine, abbiamo i “pulécc”, a suo tempo definiti i “bamboci di abete”, che venivano collocati per illuminare con torce il percorso della processione.
L’uso di questi “pulecc” si era perso fino agli anni ottanta del secolo scorso quando alcuni volenterosi ripresero la tradizione ricavandone una quarantina di copie da alcuni originali malridotti.
Oggi li si ripropone sul percorso della processione, non necessariamente per illuminare, ma per accompagnarci verso la luce della risurrezione.
Di seguito troverete alcune foto della funzione del 2014 e dei “pulècc”.